NYC 2011

NYC 2011

sabato 19 marzo 2011

Back Home. :-(

Quattro metropolitane (di cui due airtrain-shuttle) due bus, un treno e due aerei per un totale di 21 ore senza mai dormire. Questo è stato il complicato, ma fortunatamente lineare, viaggio di ritorno. Sull'aereo, un gigantesco e spettacolare Boeing777 (nove posti per ogni fila orizzontale per un totale di 291 posti a sedere), purtroppo, nella classe economica  si sta pittosto stretti . Sono rimasto praticamente bloccato nel mio sedile senza mai alzarmi per tutto il viaggio. Di fianco a me c'era una coppia barese,  dirigenti del Teatro Petruzzelli di Bari, i cui orchestrali  erano reduci dall'aver suonato ad un ricevimento d'onore a Washington  all'Ambasciata Italiana in occasione dei 150 anni dall'Unità.
Questi sono rimasti stravaccati a dormire per tutto il tragitto e non ho voluto disturbarli per alzarmi.
Il volo aveva il vento a favore e ha impiegato un'ora meno del previsto. I due jet di questo velivolo sono enormi, appunto per potere sviluppare una potenza pari ai tradizionali quattro dei vecchi Jumbo 747.
Una volta arrivati, l'aeroporto di Fiumicino senbrava un impianto di provincia confrontato col JFK. Quest'ultimo, con i suoi 8 terminal  fa viaggiare più di 56 milioni di passeggeri all'anno (2009) ed è la  più grande aerostazione al mondo. Qui tutto funziona in modo così organizzato  per i passeggeri che ogni cosa diventa EASY. Appena uno si trova in un minimo impaccio, c'è subito un'addetto in divisa e cartellino al collo e il sorriso sul volto che è pronto ad aiutarti. E non solo nell'aeroporto, anche nelle stazioni della subway, nei musei, nelle exibition.  Quando sono salito sull'Empire, c'era un addetto in livrea stile anni 30 ad ogni angolo di passaggio all'interno della strutttura che ti indicava la strada.
C'è insomma un utilizzo di personale sproporzionato, rispetto a noi.
Nel discount "C Town" sotto casa, c'erano 4 casse sempre aperte, e ognuna aveva un aiutante che metteva i prodotti nei sacchetti. Mai fatto coda.
Almeno questo è ciò che io ho sperimentato.

venerdì 18 marzo 2011

Venerdì 18 Marzo

Ero sulla subway, stamattina. Nel mio vagone osservavo un centinaio di persone e secondo me non ce n'era una dello stesso gruppo etnico.Vi 'era uno con uno strano alto turbante,, un altro con un lungo camice bianco che parlava di religione con un'altro. C'erano  tanti neri, ma tutti di tonalità differenti. Tre latino americani si sono messi a suonare e cantare per 10 minuti, la gente li ascoltava attenta, poi sono passati col cappello e anch'io ho dato loro il mio dollaro, perchè cantavano bene. Ognune sedeva vicino ad un altro diverso, ma senza alcun problema di diffidenza. Molti indossavano  auricolari e tantissimi trafficavano con l'Iphone. Nessuno dusturbava, nessuno puzzava, anche se poveri, e nessuno. Gentili. "Oh, sorry, Excuse me..."

Stavo recandomi a visitare la portaerei Intrepid, trasformata in un museo, e parcheggiata sull'Hudson river.
Era un mio sogno visitare e carpire le curiosità che da anni mi chiedevo. Come fanno gli aerei a decollare e atterrare in 150 m.? Ora lo so. L'Intrepid ha fatto la seconda guerra mondiale e il Vietnam, è stata colpita da tre aerei Kamikaze e non è mai affondata. Ma le sorprese per me dovevano ancora venire, c'era parcheggiato sul piazzale un esemplare del Concorde! E un sottomarino degli anni 50/60! Incredibile. Ho potuto entrare e visitare un sottomarino. La guida ci ha detto che quando era in attività c'era una puzza incredibile, la gente non si lavava, i cessi non si scaricavano per mesi, fumavano tutti in continuazione e si respirava anche la nafta i cui motori erano vicino alle cuccette.

Sono nella sala d'aspetto del JFK. mancano meno di due ore al decollo. Si sentono rumori e schiamazzi: sono gli italiani, del nostro volo. Non ero più abituato.

Mi dispiace lasciare New York, anche perchè difficilmente ci potrò tornare. Avrò un bel ricordo. Soprattutto dell'appartamento B & B di Michael. Erano piacevoli le conversazioni attorno al Breakfast. Stamani ho scoperto che Lin a 17 anni è andata da sola da Pechino a studiare a Londra senza sapere una parola d'inglese. Ha detto che riusciva a dire qualche cosa solo quando era ubriaca. Adesso fa la ricercatrice alla Columbia qui a New York.
        Mezz'ora fa ho mangiato un'insalatona all'italiana qui in aeroporto. Ho chiesto una birretta, il barman mi ha guardato e mi ha chiesto il passaporto. "Why?" ho chiesto io. "Because we cant sell alchoolics to people under 21"

giovedì 17 marzo 2011

Giovedì 17 Marzo

Ho conosciuto la quarta ospite della casa: Si chiama Lin ha una trentina d'anni ed è cinese di Pechino, ma vive anche qua. E' molto occidentale e parla un'americano perfetto. Mi ha chiesto: "Where do you come from?" Alla mia risposta, ha pensato un attimo e poi mi ha detto sorridendo: "Oh, nice shoes!" Poi ha cominciato a parlare di scarpe, che a me non fregava niente, e di un marchio, mai sentito che è molto apprezzato qui, Ferrogamo. Dice che fa scarpe che costano 400 $, ma ne vale la pena, perchè, non scoloriscono, non si bagnano, proteggono dal freddo e durano di più. Alla faccia della Cina povera! Io, Suryco, Jeff e Michael ci siamo guardati: nessuno di noi ha mai pensato di spendere 400 $ per un paio di scarpe italiane.
Suryco, la giapponese, invece è una signora di 63 anni, piccolina, dolce, educata. E' molto in ansia per il suo paese e prima di tornarci le hanno consigliato di fornirsi di una gran quantità di batterie (le han finite tutte) e di candele. A colazione mangiava broccoli lessati con le bacchette. Le ho chiesto se potevo fotografarla.
Ho affittato una bici e col casco mi sono avviato lungo l'Hudson river, dove c'è una bellissima pista ciclabile. Dalla Lower Manhattan ho attraversato il ponte di Brooklin, sull'East river. Un monumento alla tecnologia avveniristica americana della seconda metà dell'800.
Dopo un giretto per il sobborgo, sono rientrato attraverso il Manhattan bridge. Pensate, l'hanno iniziato a costruire nel 1901 e avevano gia' capito tutto. Così han fatto un ponte a struttura metallica a due piani, di sopra per un senso di marcia e di sotto per quello contrario. Inoltre, nella parte inferiore più larga, ci hanno ricavato anche 4 binari della metropolitana e una larga pista ciclabile. Nel 1901!
Riconsegnando la bici sono passato da Chinatown. Ho capito perchè la chiamano così.
Sapevate che qui vedere uno che fuma è quasi impossibile? Penso che le sigarette qui siano un ricordo del passato. Un'altra curiosità, non si trovano merde di cane sui marciapiedi.
Una cosa che colpisce qui è la presenza della Polizia che trovi dappertutto con dei mezzi tenici anche sofisticati e gli occhi delle telecamere discretamente presenti ovunque. La tolleranza zero, continua.
La seconda lingua più parlata qui è lo spagnolo. Nel mio quartiere sono quasi tutti ispanici. Ecco perchè Obama ha vinto col loro voto determinante.
Oggi se Bossi fosse stato qui, si sarebbe pisciato sotto dalla gioia. La città era tutta in verde. La comunità irlandese, molto unita e molto antica, da 250 festeggia il 17 marzo Saint Patrick il patrono del paese e partendo dall'omonima Cattedrale sulla 5th av. sfilano in una parata che dura quasi tutta la giornata. Marciano gruppi, associazioni, istituzioni che si richiamano al paese d'origine. Quindi fanfare, bande musicali, zampogne e majorettes. Tutti felici, molti ubriachi di Guinness e ognuno con qualcosa di verde addosso.

Oggi è arrivata la Primavera.


mercoledì 16 marzo 2011

Mercoledì 16 Marzo.

Dopo una notte febbricitante (per il freddo? Per il cibo cinese?) e una conversazione piacevole nella sala Breakfast con Michael, Yuriko, e Jeff (provenienti da quattro differenti continenti), sono tornato downtown.

Nei sotterranei di un gigantesco grattacielo, c'è la celebre Central Station vista in tantissimi film. I treni scorrono solo nelle viscere della TERRA. L'atrio della stazione e una di quelle cose che, una volta, vista non dimentichi più. Spettacolare, suggestiva e grandiosa.

In Times Square ho trovato biglietti per "Mamma Mia" in saldo, 69 $, in quinta fila.
Il Teatro, il Winter Garden in Broadway, molto elegante con un'acustica eccezionale, era tutto esaurito. Il pubblico per lo più femminile, molto caldo, ride molto. Lo spettacolo è come il film, ma gli attori sono veri. Molto brava l'interprete di Sofia e della sorella di Donna. Nel complesso "The most  popular musical in the
world" è realmente ben fatto. Ho scoperto che sotto il palco c'è un'orchestra vera che suona e gli attori recitano, ballano e cantano in maniera superba. Npon ho capito però dove sono i microfoni. Dovrò indagare.  Alla fine come bis ci hanno regalato tre balletti divertentissimi. Curiosità: distribuiscono apparecchi per traduzione simultanea.  Gli stessi attori alla fine, in fondo all'uscita,  vendono gadget a fini di beneficienza (e quando ho visto uno dei protagonisti venirmi incontro, non ho potuto dirgli di no).

Ultima visita del giorno. Apple Store. Nella piazza della 5a avenue all'angolo con la 59a street, c'è un grattacielo a torre, molto slanciato, ai suoi piedi un cubo di vetro trasparente col simbolo della mela in alto. Alla base del cubo c'è una scala che scende e sotto si apre un grande salone con tutti i prodotti Apple in prova per il pubblico e un esercito di assistenti sorridenti, disponibili per una folla che è naturalmente molto numerosa. Ho potuto toccare con mano l'IPAD2, mentre in Italia ancora non è arrivato.
 Martedì 15 marzo 2011.

    NYC     Ho dovuto rinunciare alla gita in bici per il vento freddo che soffiava(Ecco perchè marzo è considerato per il turismo bassa stagione).
    In compenso ho visto il gigantescoi Cantiere di Ground Zero e anche il museo annesso. La cosa che mi ha impressionato nel museo è vedere un pezzo di putrella di più di 2 cm di spessore della struttura, completamente contorta dal calore. (V foto su link Picasa).
    Oggi ho scoperto che vendono biglietti per il teatro scontati. Ma bisogna comprarli il giorno stesso. Una specie di saldo. Domani ci provo. Oggi non ero in forma: troppo freddo ho preso.
    Poi ho mangiato cinese. Un bel ristorante elegante in centro. 9 $ e potevi servirti anche più volte, (come ho fatto).
    Ad una stazione della Metro c'era una di colore (V: foto su link Picasa) che cantava con una voce come Witney Houston. Era un piacere ascoltarla. Si era formato un bel gruppo numeroso ad ascoltarla.
    Oggi NYC è una città relativamente sicura. Alla fine degli anni '70 si è toccato il fondo della malavita, proprio quando John Lennon venne ucciso. Una guida ha detto, "Se volete avere un'idea del clima di quegli anni, guardate Taxi Driver".

Lunedì 14 Marzo 2011

    NYC    Ho cenato a Eataly. Molto bello e anche tanto apprezzato e affollato dai Newyorchesi (il padrone del mio B&B ci mangia spesso). Qui in Us i prezzi sono un trabocchetto. Alla cifra esposta occorre aggiungere il 15% di tasse e la mancia. Sullo scontrino che mi ha presentato il cameriere c'era scritto testuale, che, "a differenza dell'Italia, il 15-20% di mancia è la paga del cameriere". Ma io sono stato irremovibile e ho "solo" pagato 25,50 $ per un piatto di Paccheri al pesce (delizioso) e una birretta.
    Oggi, la visita a Ellis Island è durata quasi tutta la giornata, fra code , attese e le visite vere e proprie. Ne valeva la pena. A Ellis Island hanno fatto un museo dell'immigrazione molto ben fatto ed efficace. Ho percorso le stanze e i saloni dove 120 fa passò per la prima volta il mio nonno bambino di 8 anni. (I test che facevano erano gli stessi che si vedono nel film "Il nuovo mondo").
    Alla fine per 5,0 $ ho potuto consultare invano, il data-base degli immigrati, ma il nonno non l'ho trovato.
    Le audioguide che danno qui sono molto ben fatte e danno le informazioni in maniera accattivante. Pensa, che la voce, si presenta subito per nome e cognome.
    Gli americani sono molto orgogliosi della statua simbolo della loro Libertà. Ci sono due elicotteri che sorvegliano continuamente dall'alto la Baia con l'isolotto della statua e alle persone che vi si recano vengano fatti controlli di sicurezza come all'aeroporto.
    Wall street. Ho visto il palazzo della Borsa, da dove si condizionano i destini del mondo. C'è tanta polizia attorno e tante banche. Ho guardato le persone che uscivano, ma avevano l'aspetto di comuni impiegati, piccoli, anche grassi, anonimi. Non come nei film.
    Con l'abbonamento 7days alla Metro, sto girando in lungo e in largo la città. Però la subway di NYC fa paura. Per andare a prendere la linea 1 alla 168a strada, si scende con un vecchio ascensore in profondità e una volta alla fermata sembra di essere sceso in Miniera. So però che stanno lavorando per rifare tutte le linee nuove e più profonde. Quella attuale ha più di 100 anni.
    A parte gli squallidi locali della metro, girando al suo interno si ha una sensazione di maggiore sicurezza, rispetto a quanto immaginavo. Così anche lungo le strade.
    A domani.

  Domenica13 Marzo  
New York
    La prima giornata era dedicata ad un primo approccio alla città.
    Ho cercato di capire com'è e come funziona la Subway (Efficiente, ma vecchia vecchia, con accessi angusti), di comprendere la toponomastica di Manhattan (grossomodo: 10 avenue, da sud a nord e 240 street che tagliano da est a ovest, La Fifth Avenue è l'asse centrale di riferimento).    Per scoprire questo ho camminato dalle 11 alle 18 e non ho nemmeno pranzato.
    Domenica:sono andato a Messa... Si, nella Southern Baptiste Church sulla 109th street west.    Un'ora e mezza di canti Gospel (sembrava un concerto blues, con quelle belle voci jazz). Tutti i fedeli (neri e ben vestiti) ondeggiavano al ritmo musicale battendo le mani, (sembrava il film dei Blues Brothers in quella celebre scena in chiesa con James Brown).
    Alla fine del sermone c'e stato una specie del nostro, "Scambiatevi un segno di pace", ma molto più vero.E tutti con tutti hanno intrecciato segni di affetto. Sono venuti da me decine e decine di persone ad augurarmi, con un calore mai visto: "God bless you!".
    Io non ho potuto far altro, contagiato dal clima e dalla musica, che rispondere anch'io "God Bless You!".
    Dopo la messa ho percorso da cima a fondo il Central Park, contornato da podisti, ciclisti, pattinatori, monopattinatori e semplici camminatori.
    Ad un certo punto del pomeriggio, era sulla 34a strada e mi son trovato nientemeno sotto l'Empire Building. Che faccio? Non ci salgo? Costava solo 29$ e non c'era la solita coda chilometrica. Ci sono salito. E da lassu' tutti quei grattacieli che da sotto mi sembravano enormi, dall'87à piano sembravano pigmei. Comunque: Un panorama mozzafiato, ...anche per il vento gelido.
    A risentirci domani con un nuovo episodio.
   


12 Marzo 2011
Milano Malpensa ore 11:10. Sala Imbarchi.
    Sono qui dalle 9.15, dopo un check-in velocissimo (ero il primo) e il controllo sicurezza, da un'ora e mezzo sto aspettando tranquillamente l'imbarco.Ho già letto tutta La Stampa. Aeroporto grande, ma poco affollato, tutto scorre velocemente.L'aereo è appena qui sotto ed è un Airbus 330. Decine di mezzi e persono lo stanno preparando per il lungo viaggio. Cielo grigio. Ci risentiamo da New York.

    12 marzo 2011 02:14
    Sabato sera. Tutto come previsto. Sono le 20.15, ma è come fossero le 2:15. Ho tanto sonno. Lunga coda al controllo passaporti, sono anche gentili i funzionari della dogana, ma ti prendono impronte e fotografia come ai carcerati. Sull'aereo ero seduto vicino ad un ingegnere egiziano di Milano che si occupa di Centrali Elettriche in costruzione in giro per il mondo. Abbiamo avuto alcune ore di piacevole conversazione sull'Egitto, La Libia, Le Centrali nucleari. Una bella persona di 64 anni.
    Il tassista algerino chiaccherone che mi ha accompagnato a destinazione era di una simpatia contagiosa. Mi ha dato tanti consigli e siamo diventati amici. IL padrone del B&B, Michael Colangelo è cordiale e pratico, mi ha consegnato le chiavi di casa e assegnato una accogliente camera doppia e il free wifi. Siamo in tre ospiti qui. Tre single un giapponese un italiano (io) e un altro che devo ancora conoscere. Il quartiere è un po' troppo "etnico" , un po' sporco. Sembra la Barriera di Milano vicino a Porta Palazzo. Stasera ho mangiato (Bene ed abbondante) in un locale spagnolo che l'ufficio d'Igiene di Torino lo chiuderebbe immediatamente.